DUE GIGOLO' PER LA ZIA – parte terza- Solarino (SR) - Basilicata Trasgressiva

DUE GIGOLO' PER LA ZIA – parte terza- Solarino (SR) - Basilicata Trasgressiva

E' duro il mestiere di noi boys. Murena la stese sul divano, mise due dita sulla sua fica, aprì le labbra vaginali e rotolò la lingua sul clito già gonfio e dentro la vecchia fedda larga e incredibilmente profumata. Zia Bettina si era preparata per bene all'appuntamento. Ringalluzzito, si dedicò a leccarla, mentre io le strofinavo la minchia sulla bocca per farmela succhiare e indurirla.
Murena fu il primo che ebbe un'erezione sufficiente. Girandola a pecora, le spalmò della crema di cannolo fra le cosce, nella fedda e nel buco del culo. Non ce n'era neanche bisogno, non avevo mai visto una donna di S'infilò un condom e cercò di impecorinarla in fretta per non perdere l'eccitazione. In più, per aiutarsi, chiuse gli occhi strizzandole le minne penzolanti”.
- MURENA:
“Mentre la scopavo da dietro, idda succhiava il cazzo di Tonno, e ogni tanto continuava con una mano per respirare meglio. Anche lui si inalberò di orgoglio siciliano, mentre lei ansimava e godeva come una ragazza di 77 anni. Aprii gli occhi per vederla e mi ingrifai nell'ammirare una donna della sua età scopare e spompinare con tanta energia. Usava le nostre minchie con naturalezza, pensai che non era certo la prima volta che sperimentava due cazzi contemporaneamente.
- Ancùora, ancùora... sfondami a sticchiu! Ooooh... uuummmmh... aaaaaaah!!!
Pompai ancora due minuti e venne una seconda volta gridando più forte. Allura scaricai 'n ciumi ri sborra rintra u preservativo e mi riposai, lasciandola nelle mani, anzi nella minchia di Tonno.
- Forza Bettina, succhialo... succhialo forte se vuoi assaggiare il mio succo...
La zia leccava e succhiava la sua minchia con vigore, e lui la spingeva in avanti tenendole i capelli e scopandola in bocca. Proprio mentre lei si staccò un attimo per riprendere fiato continuando con la mano, le sparò cinque-sei abbondanti getti di sperma in bocca e sulla faccia. Fu una pausa piuttosto corta, lei ci guidò in camera da letto e andò in bagno a pulirsi il viso. Si spostò in soggiorno e tornò con un'altra bottiglia di Pizia, il vassoio coi cannoli (ne rimanevano solo 5) e i bicchieri. Aveva messo pure gli occhiali e, mentre ci trastullavamo, cominciò a osservare i nostri cazzi da vicino con attenzione morbosa.
- Beddi... beddi e carusi! Si capisce! Il mio povero marito ormai aveva 78 anni e non gli si alzava manco più”.
CONTINUA

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